Si sente parlare sempre più spesso di queste due parole: “User” (utente) e “Experience” (esperienza). C’è chi le butta in mezzo al discorso in maniera grossolana, chi le cita in concomitanza di altri termini come «app» e «siti web», chi le ha googlate perché trovate in qualche annuncio di lavoro. Ma, insomma, a cosa si riferiscono? E perché sono così importanti nel mondo del design?
Che cos’è la User Experience?
Ogni volta che una persona mi chiede quale sia il mio lavoro, alla risposta «UX Designer» vedo occhi contratti e facce perplesse.
Non è facilissimo spiegare il mio ruolo perché il mondo della User Experience (la UX) è articolato, tuttavia ci provo sempre.
Quando rispondo che «faccio app e siti web», i visi cominciano a schiarirsi. Approfitto di quell’apertura per precisare: «Però io li progetto bene, non così come viene e nemmeno basandomi solo sulle mie percezioni. Faccio uno studio degli utenti che vivranno l’esperienza con il prodotto (per questo si chiama User Experience) e lo strutturo perché questa famosa esperienza sia la migliore possibile. Progetto sulla base dei bisogni degli utenti».
Se ancora la persona davanti a me ha dei dubbi, aggiungo: «Ti è mai capitato di avere problemi con l’app della banca, con lo sportello del bancomat, con il display della lavatrice?». Annuiscono tutti, senza eccezioni. «Ecco, tutte quelle volte che provi frustrazione, da qualche parte c’è uno UX Designer che non ha fatto bene il suo lavoro».